Bella
Che ci importa del mondo
Verremo perdonati, te lo dico io
Da un bacio sulla bocca, un giorno o l’altro
Ivano Fossati
Vi chiederete come mai proprio i cactus per simboleggiare un matrimonio. Beh, quando ci siamo incontrati per la prima volta, nessuno di noi due avrebbe pensato che saremmo diventati marito e moglie. Ci sono voluti venti anni.
Ecco perché i cactus. Sono longevi e mentre attendono che sbocci il loro unico, prezioso fiore sanno accontentarsi di poche gocce di pioggia per resistere. Come abbiamo resistito noi per arrivare finalmente qui, oggi.
L ’odore delle rose
Dura il tempo di un sorriso
Sul tuo abito da sposa
Dura il tempo che vuoi tu
Diaframma
Il nostro matrimonio è una festa tra amici ed è alla festa che vi invitiamo, ma saremo felici di incontrarvi anche alla breve cerimonia che si terrà a Palazzo Chigi, a Formello. Il nostro “sì” suonerà in un cortile quattrocentesco.
Ore 16.45
Palazzo Chigi
Piazza S. Lorenzo, 00060 Formello (RM)
I parcheggi più vicini sono quelli di Piazza della Repubblica e di Via Regina Margherita. Da entrambi è possibile poi raggiungere a piedi Palazzo Chigi.
But when at last, you find the one
And all your days, are filled with sun
But it could all, be snatched away
Where would I go
When you’re my happy place
The Divine Comedy
Alle impersonali location “per eventi” abbiamo preferito uno dei nostri luoghi del cuore, a due passi da casa nostra, meta di tante cene quando siamo troppo stanchi per cucinare e di estemporanei aperitivi: il Bistrot Ribot, all’interno dell’Olgiata.
Il banchetto di nozze si terrà in modo conviviale, seduti tutti insieme a due grandi tavoli imperiali. Se avete intolleranze alimentari potete segnalarlo nel form per la conferma alla partecipazione.
Ore 18.00
Bistrot Ribot Olgiata
Largo dell’Olgiata 15 - Isola 78/C, 00123 Roma
Il ristorante Ribot si trova all’interno del comprensorio dell’Olgiata. Arrivati alle sbarre di ingresso, accedete utilizzando i varchi per i “Non registrati” comunicando al personale di sicurezza che siete tra gli invitati al matrimonio di Benedetta e Federico. È possibile parcheggiare nel piccolo posteggio del ristorante. Se fosse già pieno non preoccupatevi: potete lasciare l'auto lungo la strada o nel parcheggio sterrato che vedete sulla vostra destra arrivando da Ribot.
Drink up, dreamers
You’re running dry
Peter Gabriel
I vini siciliani, tra i nostri preferiti, non potevano mancare al nostro banchetto di nozze. Abbiamo scelto per voi due eccellenze della Cantina Firriato di Trapani: il Gaudensius Metodo Classico e l’Etna Bianco. Durante la cena ci sposteremo in Veneto con un Valpolicella Ripasso delle cantine Bertani. La Sicilia tornerà al momento del taglio della torta, grazie a una naked cake al pistacchio realizzata dalla Pasticceria Grué (Tre Torte Gambero Rosso, 2023 e Migliore Pasticceria del Lazio, 2023).
We go to a party, and everyone turns to see
This beautiful lady, who’s walking around with me
Eric Clapton
È una festa, abbiamo detto. Quindi beviamo e divertiamoci. La drink list ha superato le dure selezioni di Federico. Per l’aperitivo offriremo Floradora, Americano Fusion e Spritz. Dopo cena aprirà l’open bar con Coffee Negroni, Old Fashioned Twist, Vodka o Gin Lemon e Vodka o Gin Tonic. Ovviamente ci saranno il Margarita, il cocktail preferito di Benedetta, e il Martini, il cocktail preferito di Federico. Soft drink e acqua saranno comunque sempre disponibili. Il tutto sarà accompagnato da un buffet.
I don’t believe in an interventionist God
But if I did I would kneel down and ask Him
Not to intervene when it came to you
And if He felt He had to direct you
Then direct you into my arms
Nick Cave
Leggendo le citazioni che aprono le pagine di questo invito, avrete capito che non ci sarà la solita musica. Ma niente paura: si ballerà comunque! Alla band che suonerà dal vivo (i Perfect Day, nome loureediano che ce li ha resi subito simpatici) abbiamo dato come indicazione “rock classico, indie anni ‘80-’90 e, per l’Italia, almeno i Baustelle”. Per tutto il resto, ci sarà il dj-set.
P.S. Se invece vi state chiedendo qual è la nostra canzone, la risposta è nella citazione qui sopra.
E allora andiamo via
E poi gridiamolo a qualcuno che staremo sempre insieme
E allora andiamo via
E non lo dire mai a nessuno che quest’uomo cerca il bene
Francesco Bianconi
Le foto dell’evento, che troverete poi nella gallery del sito, saranno realizzate dallo studio fotografico Reportage di Matrimoni (Roma). Ci sono piaciuti subito perché raccontano in maniera autentica e naturale il matrimonio, dando rilevanza alla narrazione di una storia rispetto alla creazione di singole immagini.
Take me out tonight
Where there’s music and there’s people
And they’re young and alive
The Smiths
L’allestimento floreale è affidato al Copihue Floral Studio. Hanno saputo interpretare al meglio la nostra richiesta di uno stile country-chic, sobrio e naturale, ma sempre elegante. Le loro composizioni ci accompagneranno dalla cerimonia alla festa.
Come away with me
Norah Jones
Che meta potevano scegliere due giramondo come noi? Qualunque destinazione non sarebbe stata abbastanza eccezionale per un’occasione come questa. Allora abbiamo deciso di scegliere una città che conosciamo entrambi bene, New York, ma di viverla in modo diverso. Da locals anziché da turisti. Abbiamo affittato un appartamento nell’Upper East Side e per due settimane faremo la vita dei New Yorkers.
E… sì, se vi state chiedendo “Cosa regaliamo a Benedetta e Federico per il loro matrimonio?” la risposta è questa.
Puoi contribuire con un versamento su Paypal o sull'IBAN IT18Q0200805227000106088412 intestato a Benedetta Barbieri specificando come causale «Salutateci New York»
Il concept grafico e le illustrazioni di questo sito sono di Mari (Marialaura Fedi). Il digital product design è di Silvia Casanova Fuga. Se trovate irresistibile confermare la vostra partecipazione al nostro evento è anche merito loro.
«Mentre continuava a muoversi, ebbe l’impressione di sentire il pianeta vibrare sotto di lui. Il suo corpo era ancorato al corpo di lei, ma la mente volava sopra la superficie dei deserti che si aprivano intorno a quel nodo di calore e piacere. Dopo rimasero abbracciati a lungo senza dire nulla. Lui pensò che non c’erano mai state così poche parole tra loro e così tanti gesti. Era un nuovo linguaggio che avrebbe dovuto imparare. Sapeva che là fuori c’era la notte, un buio che doveva coprire le pietre e i cactus per chissà quanti chilometri di deserto. Ma in quel momento non riusciva a pensare ad altro che alla luce».
“Le Resurrezioni” di Federico Platania